70mila nuovi insegnanti: le novità per il reclutamento dei docenti

70mila nuovi insegnanti nella scuola secondaria: questo l’obiettivo della riforma del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

La carriera di insegnante costituisce un obiettivo ambito ma allo stesso tempo di difficile realizzazione per i giovani neolaureati italiani. Per combattere questa tendenza, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha proposto delle integrazioni al Decreto Legge già presentato dal Governo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La riforma Bianchi cambierà le modalità di accesso al concorso per diventare insegnanti nella scuola secondaria: il CDM ha approvato infatti la riforma del reclutamento docenti presentata dal MIUR. Vi sono quindi importanti novità per quanto riguarda l’accesso all’abilitazione e al concorso docenti.

La riforma si pone l’obiettivo di portare in cattedra 70mila nuovi docenti di ruolo entro il 2024 e di favorire l’accesso dei giovani neolaureati all’insegnamento.

Inoltre, essa ha intenzione di introdurre percorsi più chiari per chi vuole accedere alle cattedre di scuola secondaria, e di definire in modo più preciso gli obiettivi e le modalità della formazione degli insegnanti.

I dettagli della riforma sono visionabili sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2022 al seguente link.

 

Quali sono le novità più importanti?

I punti salienti della riforma sono i seguenti:

  • Si passa dai 24 CFU finora necessari ad accedere all’abilitazione a 60 CFU 
  • Viene creato un percorso apposito di formazione e preparazione all’insegnamento durante la carriera universitaria
  • Parte di questi crediti dovranno essere accumulati mediante tirocinio, in seguito al quale vi sarà una prova simulata di insegnamento e una prova finale
  • È prevista una fase transitoria, durante la quale sarà possibile accedere al concorso anche dopo aver conseguito solo 30 CFU, di cui 15 di tirocinio, e la laurea magistrale; dopo aver vinto il concorso sarà necessario conseguire gli ulteriori 30 CFU
  • I concorsi dovranno avere cadenza annuale, e saranno costituiti da un’unica prova scritta con quesiti a risposta multipla; se superata con un minimo di 70/100, si potrà accedere alla prova orale e alla valutazione dei titoli
  • Viene istituita una doppia graduatoria: nella prima figureranno i vincitori abilitati nella specifica classe di concorso; nella seconda i vincitori con requisiti minimi
  • Dopo aver vinto il concorso, è previsto un periodo di prova di durata annuale al termine del quale è necessario sostenere un test finale e una valutazione conclusiva

 

Si auspica che tali cambiamenti rendano possibile un maggiore afflusso di giovani insegnanti nelle cattedre di scuola secondaria: al momento, infatti, la percentuale di under-30 impiegati nel mondo della didattica è dello 0,1%. (dati Anief – Associazione Nazionale Insegnanti E Formatori).