Cambiamento e formazione, serve flessibilità cognitiva

Cambiamento e formazione sono due parole strategiche nei tempi della pandemia. Il Covid-19 ha imposto una forte accelerazione a processi di trasformazione che erano in atto ma stentavano ad avviarsi compiutamente. La digitalizzazione, in particolare, ha avuto un incremento propulsivo enorme. La trasformazione digitale impone a sua volta un’amplificazione di tutti i processi di innovazione gestionale sia a livello organizzativo sia a livello individuale.

Il cambiamento coinvolge tutti i soggetti pubblici e privati. Per esempio la Pubblica Amministrazione. E’ un processo di riforma senza precedenti, una vera e propria rivoluzione dei comportamenti sociali collettivi ed individuali. Ognuno di noi, , più di prima, dovrà essere pronto a riprogrammare in modo efficiente il proprio futuro.

In questo processo la formazione diviene una leva fondamentale. In quanto consente a ciascuno di individuare un proprio progetto di vita e di perseguirlo acquisendo le necessarie competenze. L’uomo diviene essere libero nel momento in cui si appropria della capacità e possibilità di autorealizzazione. Ovvero quando si appropria di strumenti utili a realizzare ciò che desidera fare o essere.

Attraverso la formazione ogni individuo può innescare un percorso virtuoso di crescita. Vuol dire impegnarsi consapevolmente nel processo di costruzione ed autocostruzione delle necessarie competenze. In un mondo in continuo cambiamento, dove cioè il panorama varia con velocità sempre maggiore, è indispensabile acquisire una competenza di base. Divenire flessibili cognitivamente e, quindi, capaci di imparare ad imparare.