Il 4 novembre: la festa delle Forze Armate

Il 4 novembre: la festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Una ricorrenza più che centenaria, l’unica a livello nazionale che abbia attraversato tutte le fasi più importanti della storia d’Italia: dall’età liberale a quella repubblicana.

Il 4 novembre: la festa delle Forze Armate. Le origini

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate nacque nel 1919, per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale – un evento che, nell’immediato dopoguerra, veniva considerato come il completamento del processo di unificazione cominciato nel Risorgimento, grazie all’annessione di Trento e Trieste.

Il 4 novembre è la data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti, che segnò la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia.

Il 4 novembre: la festa delle Forze Armate. Il Milite Ignoto e il cambio del nome

Un elemento centrale nelle celebrazioni del 4 novembre è l’omaggio alla tomba del Milite Ignoto, all’Altare della Patria, a Roma. Il Milite Ignoto è un soldato italiano caduto nella prima guerra mondiale di cui è sconosciuta l’identità, in quanto scelto tra i caduti privi di elementi di riconoscimento.

Il Milite Ignoto fu sepolto all’Altare della Patria il 4 novembre del 1921.

Dopo la marcia su Roma la festività fu rinominata in Anniversario della Vittoria, denominazione che voleva enfatizzare la potenza militare italiana; tale nome fu mantenuto fino al 1949, dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando tornò ad essere quello originale e ad assumere il suo significato di completamento dell’unità italiana.

Negli anni recenti

Il 4 novembre rimase giorno festivo fino al 1977, anno in cui la ricorrenza diventò “festa mobile”, e da allora le celebrazioni hanno luogo la prima domenica del mese di novembre. Tale modifica fu fatta in un periodo storico ed economico segnato dall’austerity, all’insegna della quale fu modificato il calendario delle festività nazionali con la legge n.54 del 5 marzo 1977.

Durante gli anni ’80 e ’90 l’importanza della celebrazione diminuì, ma negli anni 2000, grazie all’impulso dato dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, è ritornata in auge, sulla scia di una maggiore valorizzazione dei simboli patri italiani.

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